Francesco, Cinzia e Sidhi
Qualcuno ha detto che in fondo ciò che spinge una coppia ad iniziare un percorso adottivo è una buona dose di egoismo. Penso che sia vero perché comunque è talmente grande il desiderio di diventare genitori che inizialmente gli altri aspetti passano in secondo piano.
Andando avanti però le sensazioni che si provano sono così forti e così contrastanti fra loro. Puoi vivere il fastidio della burocrazia, la rabbia per l’incompetenza di alcuni, la noia dell’attesa che poi si trasforma in grande impazienza, ma vivi anche la felicità di ricevere una telefonata; “quella telefonata”, la telefonata più bella della tua vita, nella quale qualcuno ti annuncia che un bambino da qualche parte del mondo è pronto ad accoglierti come genitore. Questa felicità ti ripaga di tutti gli sforzi fatti fino a lì.
Quando abbiamo incontrato per la prima volta la nostra Sidhi era così piccola ed indifesa e noi eravamo così imbranati ma è stato comunque bellissimo. Aveva soltanto 4 mesi e siamo potuti stare con lei soltanto una settimana ,che ovviamente è volata via in un attimo.
Altri 8 lunghi mesi sono poi passati prima di poterla abbracciare di nuovo ma questa volta nessuno ci avrebbe più divisi. L’ultimo periodo prima della partenza è stato terribile, i giorni non passavano mai e l’idea che comunque ci stavamo perdendo dei giorni e dei mesi della nostra bimba ci faceva tanto dispiacere.
Finalmente la seconda telefonata, ancora più bella della prima, eravamo già pronti da tempo e in un attimo ci siamo ritrovati in Nepal, a Kathmandu , dentro al Prayas dove Sidhi ci stava aspettando. Neanche il tempo di realizzare quanto era cresciuta che eravamo già in taxi diretti verso l’hotel. Eravamo genitori finalmente!
Ci ricordiamo bene i suoi pianti disperati e il terrore nei suoi occhi, in quel momento l’avevamo strappata dai suoi affetti e da quella che per lei era casa sua.
Capita di frequente di trovare delle persone che ti dicono ” come siete stati bravi” ” che bella cosa che avete fatto” ; pensiamo che quelli bravi in realtà siano i bambini, che in un attimo si ritrovano a vivere una vita diversa, in un paese diverso con delle persone che conoscono a malapena. Sono loro i veri protagonisti delle storie d’adozione e sono loro che riescono a riempire la nostra vita con il loro amore incondizionato.
Oggi Sidhi rappresenta la nostra vita, la nostra felicità, la nostra serenità ma una cosa non possiamo scordarci, e sono gli sguardi dei bambini del Prayas. Quegli occhi che ti chiedevano di portarli via con te ma tu non potevi.
La speranza è che anche gli occhi di quei bambini possano aver incrociato lo sguardo di un nuovo babbo e di una nuova mamma . Noi intanto proveremo, con il nostro piccolo contributo e con l’apporto di tutti quelli che ci vorranno sostenere, a rendere la loro attesa meno pesante.
Speriamo di riuscirci!!
Cinzia e Francesco
(marzo 2010)